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Ricerca italiana: scoperte Supercellule contro la leucemia

Redazione
prelievo

La ricerca italiana è salita sul podio delle scoperte mondiali grazie al San Raffaele di Milano. La notizia è relativa ad uno studio sull’immunoterapia dei tumori che potrebbe costituire un passo decisivo, una pietra miliare nel campo delle leucemie. Dopo il test sulla saliva messo a punto negli Usa per diagnosticare in soli 10 minuti un tumore in atto nel corpo umano, ecco i progressi tutti italiani nel campo delle malattie del sangue.

La notizia arriva in un momento decisivo della Sanità italiana in cui ormai tutto è a pagamento e non possiamo permetterci neanche di ammalarci. Questa scoperta si spera possa ravvedere ministri e addetti ai lavori sull’importanza delle cure, delle analisi e della prevenzione ( sempre tanto proclamata).

Protagonista della scoperta è Chiara Bonini, Vicedirettore della divisione di Immunologia, Trapianti e Malattie infettive dell’Ircss San Raffaele di Milano, che insieme a Fabio Ciceri, Direttore dell’ Ematologia e Trapianto di midollo osseo, ha coordinato uno studio con il quale è stato individuato nel sistema immunitario un tipo di cellula ‘memory stem T’ capace di restare a lungo nell’organismo. Questa cellula, se geneticamente modificata per indurla ad attaccare le cellule tumorali, potrebbe proteggere l’organismo per molto tempo, forse per tutta la vita.

La scoperta

Nel loro studio clinico, i ricercatori del San Raffaele guidati da Chiara Bonini si sono concentrati su pazienti affetti da leucemia acuta che avevano ricevuto, a partire dall’anno 2000, un trapianto di midollo osseo da donatore familiare parzialmente compatibile.

La sperimentazione prevedeva l‘infusione di globuli bianchi del donatore, noti come ‘linfociti T’, modificati geneticamente al fine di poter fornire ai pazienti un nuovo sistema immunitario, capace di combattere la leucemia e difenderli dalle infezioni;

A distanza di anni, i ricercatori sono tornati su quei pazienti, verificando che i loro parametri immunologici fossero uguali a quelli di soggetti sani e di pari età, prima di andare ad indagare quali cellule modificate geneticamente avevano resistito nel tempo, e individuando così un sottotipo di linfociti T capace di espandersi e perdurare negli anni. Queste particolari cellule, chiamate memory stem T cells, opportunamente armate contro le cellule leucemiche potrebbero tenere in remissione la leucemia acuta anche per tutta la vita, secondo i ricercatori.

Si possono armare geneticamente i linfociti T, ma dopo aver eliminato le cellule tumorali morivano a loro volta. Armando le stem T cells invece si eliminano le cellule tumorali con precisione ed efficacia, non muoiono a loro volta, ma sopravvivono a lungo nel paziente.

Questo è il miglior augurio alla vita di un paziente affetto da leucemia, che possa durare a lungo come le stem T cells. Grazie alla ricerca che ricordiamo deve essere finanziata perchè i risultati che si ottengono come abbiamo visto sono un vero dono di vita. Bisogna solo avere un po’ di pazienza per l’immissione nel campo medico.

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