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Sterilità maschile: i rischi maggiori per fumatori e alcolisti

Redazione

Che fumare  e bere fosse dannoso per la salute è ormai risaputo, ma quanto questi vizi possano essere compromettenti per il sistema riproduttivo è, probabilmente, meno noto. A essere danneggiata sarebbe, secondo un gruppo di ricercatori argentini dell’Universidad Nacional de Cordoba, coordinati da Marta Fiol de Cuneo,  la qualità dello sperma.

La ricerca ha preso in esame campioni di uomini dediti ad entrambi i vizi facendo emergere che proprio in questi gruppi la percentuale di spermatozoi attivi fosse inferiore rispetto agli altri uomini.
Questa condizione sarebbe più preoccupante in coloro che già presentano prblemi di fertilità: un uomo normalmente fertile, seppur alcolista e fumatore, la riduzione della qualità del seme non sarebbe tanto grave da renderlo completamente sterile; ma se il problema è già esistente questi due fattori ne amentano sicuramente l’entità, abbassando notevolmentele possibilità di fecondazione.

In altre parole se fumo ed alcol si aggiungono ad altri fattori deleteri per lo sperma, allora si crea una sinergia negativa che mette a rischio la possibilità di avere figli. I vari fattori, infatti, se presenti insieme, aumentano gli effetti degli altri.
Studi precedenti avevano già indagato sugli effetti di fumo o alcol sulla qualità del seme, ma molti di quegli studi, basandosi su un piccolo gruppo di uomini, non erano stati in grado di poter separare gli effetti del fumo e dell’alcol fra loro, trattandosi di abitudini che spesso si presentano insieme nella stessa persona.

Il nuovo studio , oggetto di un articolo su Fertility and Sterility, ha coinvolto circa 4.000 uomini d’età compresa tra i 29 e i 36 anni, intervistati circa le loro abitudini in fatto di fumo e alcol, e di cui è stato poi esaminato il seme.

Certo la domanda è d’obbligo: quanto alcol basta per essee considerati dei bevitori e quindi soggetti a rischio? In realtà se tabagisti, basta anche mezzo litro di vino al giorno e un pacchetto di sigarette.

Anche gli studiosi del Bel Paese sono giunti alle stesse conclusioni: uno studio condotto alle università di Siena e Catania su spermatozoi presi da soggetti sani e non fumatori, e sottoposti ad alcune sostanze del fumo di sigaretta come la nicotina o il monossido di carbonio ha evidenziato come, dopo 24 ore dal trattamento, gli spermatozoi risultavano immobili o quasi e il loro DNA danneggiato. Inoltre è emerso che in presenza di varicocele, il fumare 10 o più sigarette al giorno porta ad un ulteriore danno: la riduzione della quantità di sperma prodotta.

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