Udito: rumori e ronzii: Come evitare gli acufeni?

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Sembra di sentire il ronzio di un insetto o un fischio, o ancora un fruscio. Ma questi suoni spesso fastidiosi, chiamati acufeni, in realtà sono solo all’interno del nostro orecchio.

Solitamente questa patologia, si manifesta in contemporanea con l’iperacusia, cioè un abnorme sensibilità al rumore.

La maggior parte delle volte, l’acufene si verifica perché il catarro, che a volte infiamma la tuba di Eustachio, può creare delle distorsioni acustiche.

Ma non è l’unica causa possibile. Questo disturbo può manifestarsi anche quando:

  • l’occlusione della mandibola non è perfetta, magari per colpa di una contrattura dei muscoli masticatori
  • c’è una piccola alterazione del flusso sanguigno nei capillari
  • è presente uno squilibrio nei liquidi del labirinto che interferiscono con l’attività delle cellule acustiche.

Perchè fischiano le orecchie?

Spesso, l’acufene è un “segnale” di patologie che si possono manifestare in aree anche molto lontane dall’apparato uditivo: nel sistema nervoso centrale, alle strutture osteo-articolari e muscolari del distretto cervico-facciale e nell’apparato endocrino. Per questo motivo, la persona che soffre di acufeni, può essere coinvolta in un‘ampia serie d’indagini di tipo audiologico, radiologico e clinico strumentale di varia natura.

Di solito, gli acufeni, anche se sono particolarmente fastidiosi, sono innocui e passano da soli dopo qualche giorno.

Se durano, invece, più di due settimane, è il caso di rivolgersi a uno specialista che, esplorerà l’orecchio e farà degli esami specifici. I test acustici cui ci si sottopone sono ad esempio l’audiometria e l’impedenziometria, che valutano la quantità e la qualità dell’udito.

In alcuni episodi, gli acufeni sono perdurati anche per due mesi, ma alla fine il disturbo primo o poi sparisce da solo, anche senza sottoporsi ad alcuna terapia.

Molto però dipende se l’acufene è dovuto a un danno all’orecchio (trauma acustico, infezione virale, ototossicità da farmaci, sordità improvvise stabilizzate etc…), o se dipende da una patologia ancora in atto (acufene fluttuante della malattia di Meniere, scompensi organici etc…). In questo gruppo vanno inquadrati anche gli effetti lesivi dell’esposizione abituale a suoni traumatici: discoteca, poligono, concerto etc…

Inoltre, è stato dimostrato che i disturbi emotivi e psicologici hanno una certa rilevanza per chi soffre di questo disturbo. Infatti, nelle persone ansiose l’acufene può raggiungere un livello di fastidio elevato e comunque superiore a quanto accade a soggetti non ansiosi.

Le terapie per risolvere questo disturbo possono essere: farmacologiche, chirurgiche, psicologiche, meccaniche o magnetiche.

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Terapie naturali o non convenzionali (agopuntura, cure omeopatiche, pranoterapia, controllo d’intolleranze alimentari, fiori di Bach) sono molto popolari, ma purtroppo, al momento non esiste alcuna dimostrazione scientifica della loro efficacia.

Poiché le cause dell’acufene differiscono da persona a persona, non esiste un’unica cura, anzi, spesso la soluzione più efficace è un abbinamento di più terapie.

Sonia Brunelli vive a Imola dove ha studiato agraria occupandosi di alimentazione per diversi anni in una nota azienda del territorio. Si è poi specializzata nella gestione aziendale e ad oggi lavora per una ditta che promuove nuove starup con progetti e idee innovative.