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Viaggio ai tropici: prevenzione e vaccino sono le parole d’ordine

Sonia Brunelli

Viaggio nel paradiso tropicale prenotato! Tutto è pronto: biglietti, voucher, passaporto, costume, ciabattine e crema solare.

Ma forse non sai che nel mondo ci sono ancora luoghi tropicali a rischio sanitario. Ogni estate quattro viaggiatori su dieci tornano dai tropici con qualche problema di salute. Per proteggersi, al fine di evitare brutte sorprese, servono i vaccini e alcune precauzioni.

Spesso sottovalutiamo le fondamentali regole di prevenzione, scegliendo anche viaggi lastminute rischiosi dal punto di vista sanitario. Quindi, è sempre meglio avere un margine di almeno una ventina di giorni per potersi informare ed eventualmente sottoporsi ai vaccini necessari. In alcuni paesi ci sono cibi che bisognerebbe evitare e tradizioni locali che si devono conoscere, per cui non dimenticate mai di dotarvi di un’ottima guida turistica da iniziare a studiare prima di partire per la meta agognata!

Il malanno classico dei paesi tropicali è la “vendetta di Montezuma”. E chiunque prima o poi l’ha sperimentata per 24-48 ore! Si tratta di attacchi di diarrea improvvisi (unica salvezza è avere un wc vicino…). Se molto intensi e ravvicinati, provocano disidratazione, spossatezza e a volte anche febbre e vomito. La causa è il clima molto caldo, l’uso sconsiderato dell’aria condizionata e l’alimentazione. Peciò, evitate ambienti freddi (come spesso è purtroppo un ristorante ai tropici), o se proprio non potete farlo, munitevi di foulard o magliettina da mettere sulle spalle. Non esiste un vaccino, ma solo il “buon senso del viaggiatore”.

Il responsabile la maggior parte delle volte è l’Escherichia coli enterotossiche, batterio presente nel cibo o nell’acqua. Quindi attenzione all’acqua da bere che deve essere sempre imbottiglia, ma evitate anche bevande locali o spremute allungate con acqua del rubinetto. Evitate naturalmente anche il ghiaccio! Fate attenzione alla frutta: mangiatela sempre ben lavata (ma non con acqua del rubinetto!) e senza buccia. Idem per la verdura. In caso di dubbi scegliete sempre cibi cotti.

Per guarire le parole d’ordine sono: reidratazione, ripristino della regolare popolazione microbica intestinale (usate farmaci tipo l’Enterogermina) e riposo per almeno 48 ore.

In mancanza di farmaci l’unico rimedio fai da te è un bicchiere di “bebida sagrada”: mezzo bicchiere di Coca-Cola con mezzo limone spremuto dentro. Un vero toccasana per il vostro intestino malridotto!

Una malattia infettiva sistemica molto diffusa in paesi con bassi standard igienici è la febbre tifoide o tifo provocata da un batterio del genere Salmonella. I sintomi sono: dolori addominali, febbre a 40°C e ipotensione arteriosa, con possibili compromissioni del sistema sensorio. Se si visita un paese di cui è presente questa malattia, si possono eseguire due vaccini simili che hanno una copertura dell’80%. Uno è in pastiglie e protegge per due anni, l’altro è un’iniezione ed ha una durata di tre anni. Non hanno controindicazioni, l’unica attenzione è da prestare se si vuole fare anche la profilassi antimalarica. In questo caso bisogna attendere almeno due giorni, per evitare di dimezzare le protezioni contro entrambe le malattie!

Se siete in un paese dove la febbre tifoide è diffusa, evitate tutti i comportamenti a rischio (sono gli stessi della vendetta di Montezuma), inoltre, evitate di nuotare o camminare a piedi nudi in acque dolci, le più rischiose. E quando v’infilate sotto la doccia, fate scorrere prima qualche minuto il getto (può esserci acqua stagnante). Attenzione inoltre alle posate, piatti e bicchieri. Portatevi dietro sempre delle salviette igieniche, vi saranno molto utili!

In giungle, foreste africane e nel Sud America, molto diffusa è ancora la febbre gialla, che si contrae dalla puntura della zanzara Aedes. Il vaccino è un’iniezione da fare almeno undici giorni prima di partire e protegge per dieci anni. E’ controindicata per chi soffre di artrite reumatoide e ha chi è allergico alle proteine delle uova.

Infine, la più pericolosa e subdola, la malaria, la cui responsabile è la puntura della zanzara Anopheles. La chemioprofilassi antimalarica è come una vaccinazione con pastiglie. S’inizia la cura tre giorni prima della partenza (non più quindici come una volta) che prosegue poi fino a quattro settimane dopo il rientro dalla vacanza. Le controindicazioni possono essere: nausea e vomito. Quindi è sconsigliata per chi soffre di gastrite o della sindrome del colon irritabile.

Contro le zanzare, sia Aedes, sia Anopheles, munitevi di zanzariera pieghevole da viaggio da porre sopra al letto (la trovate dove vendono gli articoli da campeggio). Utilizzate insetticidi a base di transflutrina (come Acti Zanza spray o Baygon antizanzara spray contro la Anopheles) o a base di picaridina (come Autan Protection Plus contro la Aedes). Durante le escursioni in foreste indossate pantaloni e maglie a maniche lunghe di colore chiaro di cotone a trama spessa. Non dimenticate calze e scarponcini di tela. Sugli abiti utilizzate un repellente a base di permetrina (come Pre Clean Mom attivo fino a 20 giorni e non tossico per la pelle).

Ora non mi resta che augurarvi buon viaggio!

Sonia Brunelli
Sonia Brunelli vive a Imola dove ha studiato agraria occupandosi di alimentazione per diversi anni in una nota azienda del territorio. Si è poi specializzata nella gestione aziendale e ad oggi lavora per una ditta che promuove nuove starup con progetti e idee innovative.
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