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Come riconoscere i Tic più comuni e il loro significato?

Sonia Brunelli

I Tic sono dei movimenti involontari, senza uno scopo preciso. Molto spesso compaiono nei bambini (17%), poi crescendo i tic scompaiono.

E’ importante saperli riconoscere, cosa non sempre semplice se pensiamo che anche torturarsi i capelli è un tic.

I Tic possono essere di vari tipi:

  • motori (i più comuni, di carattere improvviso e breve)
  • vocali (l’emissione di suoni non voluti, grugniti, parole dette senza intenzione es.la coprolalia è l’uso di parole oscene)
  • comportamentali (es.l’ecolalia, cioè il ripetere l’ultima parola di una frase o sillaba).

Oltre a quelle principali esistono altre tipologie:

  • Tic distonico (un susseguirsi di movimenti coordinati es.saltare)
  • Tic sensitivo (quando esso è scatenato da una stimolazione esterna)
  • Tic transitorio (riscontrabile in età infantile).

La causa che scatena un Tic è sconosciuta, anche se in taluni casi la scienza si è maggiormente orientata verso le implicazioni di carattere neurologico. Si è però notato che in condizioni particolari di stress, affaticamento, emozione e ansia, i fenomeni di tic aumentano.
Questi sintomi possono inoltre presentarsi come segnalazione di un disagio interiore, riconducibile a difficoltà familiari, sociali, professionali o scolastiche.

I Tic possono distinguersi in due principali tipologie:

–  tic transitori: colpiscono in ordine gli occhi, il volto, il collo, le spalle e le braccia. Si verificano in diversi bambini con un picco d’età compreso tra i 5 e i 9 anni, solitamente nel giro di un paio d’anni scompaiono

–  tic cronici: durano più di un anno e possono essere accompagnati da nuovi tic, l’età d’insorgenza è compresa tra i 5 e i 9 anni con un picco d’incidenza attorno ai 7 anni. I maschi ne sono affetti con frequenza 3 volte maggiore rispetto alle femmine. In questa tipologia rientrano: le balbuzie, i deficit di attenzione, i disturbi nell’apprendimento e le difficoltà di concentrazione.

E’ importante per i genitori avvalersi della consulenza di uno psicologo e di un neurologo, in modo da gestire la situazione con tranquillità.

Per poter diagnosticare un disturbo da tic è necessario che l’anomalia causi notevole disagio o significativa compromissione nell’area sociale, lavorativa o scolastica.
Inoltre, prima di tutto è fondamentale escludere una possibile causa fisiologica tramite una visita da un neuropsichiatra.

In caso di tic molto comuni, possono essere utili l’omeopatia e i Fiori di Bach.

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Le cause e i significati dei tic più diffusi

Strizzare spesso e senza motivo le palpebre è lo sfogo per chi fa fatica a prendere l’iniziativa. Può essere d’aiuto assumere 4 granuli di Nux Vomica 30 CH e 4 di Magnesia Phosporica 30 CH a giorni alterni per 1 mese. Puoi abbinare al rimedio omeopatico quello floriterapico assumendo Gentian (4 gocce 4 volte al giorno per 2 settimane).

Arrotolare ciocche di capelli fra le dita è sintomo di timidezza e fragilità. Può essere d’aiuto assumere 4 granuli di Pulsatilla 30 CH al giorno per 20 giorni oppure il fiore Mimulus (4 gocce  4 volte al giorno) per lo stesso numero di giorni.

Mordere le unghie (onicofagia), pellicine o labbra è sintomo di una repressione volontaria. Può essere d’aiuto assumere 4 granuli di Staphysagria 30 CH da assumere per 15 giorni insieme alla floriterapia con Willow (4 gocce 4 volte al giorno per lo stesso numero di giorni).

Deglutire spesso è sintomo di imbarazzo o senso di colpa. Può essere d’aiuto assumere 4 granuli al giorno di Ignatia 30 CH e il floriterapico White Chestnut (4 gocce 4 volte al giorno) entrambi per 20 giorni.

Muovere freneticamente le gambe (spesso anche durante il sonno) rappresenta il desiderio di scappare da una situazione spiacevole. Può essere d’aiuto assumere 4 granuli al giorno di Zincum Metallicum 30 CH per 2 mesi abbinato al fiore Wild Oat (4 gocce 4 volte al giorno per 2 settimane).

Nel caso il Tic non scompaia, ci sono vari farmaci a cui ricorrere. Alcuni, come le benzodiazepine, sono poco utili perché hanno un effetto terapeutico breve. Altri, come i neurolettici, sono efficaci ma sul lungo periodo hanno effetti collaterali.

Oggi in molti casi si usa la tossina botulinica, che viene iniettata localmente nei muscoli responsabili del Tic e i risultati sono ottimi.

Infine, si sono dimostrati vincenti i “gruppi di sostegno” (come nel caso degli Alcolisti Anonimi), dove è possibile incontrare persone con disturbi simili e confrontarsi sulle difficoltà quotidiane.

Sonia Brunelli
Sonia Brunelli vive a Imola dove ha studiato agraria occupandosi di alimentazione per diversi anni in una nota azienda del territorio. Si è poi specializzata nella gestione aziendale e ad oggi lavora per una ditta che promuove nuove starup con progetti e idee innovative.
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