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La dieta del digiuno: è davvero efficace?

Valeria

In questi giorni è uscito nelle librerie il nuovo libro di Umberto Veronesi, scritto con con Maria Giovanna Luini e Lucilla Titta, dal titolo “La dieta del digiuno“. In realtà il titolo è improprio, perché non si tratta di una vera e propria dieta, con un inizio e una fine, ma di un regime alimentare da seguire sempre.

Secondo il celebre medico oncologo, che ha provato la dieta su sé stesso, il 50% delle cause delle malattie più gravi e devastanti si può ricondurre al nostro stile di vita e al nostro modo di alimentarci. L’oncologo 87enne è infatti vegetariano e digiunatore da diversi anni: una volta alla settimana Veronesi salta il pranzo e la cena.

Non serve mangiare tanto, spiega nel libro, ma mangiar bene. Poco e giusto. Negli altri 6 giorni della settimana si inizia la giornata con una colazione leggera e si mangia una sola volta al giorno nell’arco delle 24 ore. Oltre a questo pasto principale sono concessi piccoli spuntini che rispettino però l’apporto calorico della giornata.

La prima regola che il medico ci suggerisce è quella di dimezzare le dosi: bisogna mettere nel piatto la metà di quello che normalmente mangeremmo e aggiungere poi una ricca porzione di frutta e verdura. Quante volte infatti rinunciamo a mangiare le 5 porzioni di frutta e verdura richieste al giorno soltanto perché siamo sazi e abbiamo già riempito lo stomaco con primo e secondo?

«Qualsiasi abitudine dietetica basata su un solo alimento è sbagliata e se gli alimenti sono più di uno, ma restano comunque pochi, senza varietà, l’approccio è altrettanto scorretto», dice l’oncologo, accusando implicitamente tutte le diete che escludono uno o più principi nutritivi, sebbene per un tempo più o meno limitato. In questo modo, invece, nessun cibo è escluso, anche i cibi preferiti potranno essere consumati in modiche quantità, privilegiando però frutta, verdura, cereali e grassi vegetali.

I carboidrati contenuti in cereali, frutta e verdura (non nelle merendine, per intenderci) devono costituire il 55% del nostro apporto nutrizionale.

Anche il movimento, spiega infine Veronesi, è importantissimo: fare una camminata di mezz’ora al giorno, scegliere le scale o spostarsi in bicicletta sono piccole abitudini che fanno la differenza.

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