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Usi della mimosa

Redazione
mimosa

La mimosa (Acacia dealbata) è il fiore simbolo per antonomasia dell’8 marzo, festa della donna ed è una pianta appartenente alla famiglia delle Mimosacee originaria dell’Australia. La mimosa si è naturalizzata in molte zone dell’Italia, specialmente al Sud e sulla riviera ligure.

Esistono diverse varietà di mimosa conosciuta in Oriente come “corteccia della felicità collettiva”, ma ognuna di esse si presenta con il colore del sole, un profumo delicato e inconfondibile, una consistenza delicata ma resistente e viene impiegata per usi insoliti (in cucina e in estetica). Scopriamoli insieme.

Proprietà curative della mimosa

Le proprietà benefiche della mimosa era note già millenni addietro. Nelle civiltà maya e cinese, la mimosa era apprezzata per le capacità di confortare e purificare lo spirito e per le proprietà curative contenute nei principi attivi di corteccia e fiori.

Nell’antichità la mimosa serviva per ricavarne polveri e tinture da usare per differenti problematiche e disturbi come:

  • diarrea
  • nausea
  • malattie veneree

Dallo stesso fiore, simbolo di femminilità, si ricavavano anche oli cicatrizzanti, calmanti e lenitivi per la pelle. Tutt’oggi la mimosa è impiegata in cosmesi e per l’aromaterapia, ma non solo…Insoliti anche gli usi della mimosa in cucina.

Usi per la pelle

Prima di usare la mimosa è ASSOLUTAMENTE FONDAMENTALE avere un consulto con il proprio medico per scongiurare effetti collaterali, intolleranze e allergie.

Della mimosa si usa soprattutto la corteccia che contiene sostanze nutritive e importanti per svolgere diverse azioni benefiche sulla pelle. Ecco le sostanze con i rispettivi benefici:

  • flavonoidi, saponine e oligoelementi (dal potere antiossidante e fissante dell’acido ialuronico nella cute per mantenerla elastica)
  • tannini dall’azione cicatrizzante, antinfiammatoria, lenitiva e rigenerante

Per tutti questi motivi dalla mimosa si ricava dell’efficace oleolito e dell’ottimo olio essenziale contro disturbi dermatologici e non solo.

Oleolito

E’ un olio aromatizzato alla mimosa e si ottiene dalla macerazione di parti fresche o secche della pianta in un altro olio vegetale (jojoba o mandorle) nel quale rilascia tutti i principi attivi. Grazie alle sue proprietà nutrienti e idratanti aiuta a rendere la cute elastica e levigata.

L’oleolito è adatto a tutti i tipi di pelle:

  • mature
  • secche
  • fragili
  • screpolate

Olio essenziale

L’olio essenziale di mimosa, a differenza dell’oleolito, si ottiene dalla distillazione dei fiori freschi con un solvente. E’ molto usato per la preparazione di fragranze e profumi. L’olio di mimosa ha diversi effetti benefici:

  • proprietà lenitive e calmanti contro acne e arrossamenti cutanei
  • proprietà rilassanti ( contro ansia e stress) se diffuso nell’ambiente o inalato mettendo alcune gocce sul fazzoletto
  • effetto afrodisiaco (leggi gli altri cibi afrodisiaci)
  • effetto rilassante per i muscoli e adatto per massaggi romantici

Usi in cucina

In cucina viene usato solo il fiore della mimosa, corteccia e olio essenziale vanno impiegati invece solo per uso esterno (causa tossicità). I fiori della mimosa vengono usati sia per dare colore ai piatti culinari, sia come vero e proprio alimento (verdure e fritti).

I fiori della mimosa però , per essere commestibili, devono essere coltivati esclusivamente per questo scopo. La fioritura della pianta di mimosa avviene tra novembre e marzo (il mese appunto della Festa della Donna). La pianta di mimosa deve essere potata di frequente, richiede una concimazione a periodi e un trapianto ogni due anni.

NON RACCOGLIERE FIORI per mangiarli, se non sei assolutamente sicura della provenienza! Potresti avere un avvelenamento!

Per il resto non richiede cure particolari se no un clima mite e un terreno fresco e umido, ma senza ristagni di acqua. Ci sono anche altri fiori commestibili da impiegare in cucina. Leggi quali mangiare!

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