Virus Zika: contagio, sintomi, prevenzione e trattamento

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zanzara zika

Si chiama ‘Zika‘ o meglio conosciuto come ‘virus Zika’ la nuova minaccia per la salute dell’essere umano. Il virus prende il nome dal luogo dove fu scoperto per la prima volta nel 1947, la foresta di Zika in Uganda. Appartiene al genere Flavivirus e colpisce nell’essere umano con febbre alta ed encefaliti acute. Il virus viene trasmesso dalle zanzare tigri (aedes). Vediamo quali sono i sintomi, come prevenirli ed eventualmente come curarli.

Trasmissione del virus

Il virus è tipico delle aree del sud America principalmente in Colombia e Brasile. Durante la prima settimana di infezione, il virus Zika può essere trovato nel sangue e passa da una persona infetta ad un’altra sana attraverso le punture di zanzara. Sono anche possibili eventi di trasmissione per via sessuale e con le trasfusioni sono stati segnalati numerosi casi.

Il pericolo oggi è anche europeo. Individuati 5 casi in Gran Bretagna e scoperti anche in Italia ma fino ad ora tutti con esito positivo e curati.

Per non essere contagiati è importante avere le dovute precauzioni in campo sessuale. Il virus attacca il feto delle donne in gravidanza e può risultare pericoloso per il bambino in quanto procura numerose malformazioni.

Sintomi

L’infezione da virus Zika generalmente provoca sintomi lievi come febbre, malessere, cefalea, dolori muscolari e articolari. Tuttavia, se contratta in gravidanza, potrebbe avere serie ripercussioni sulla salute del bambino. Recentemente, le autorità sanitarie brasiliane hanno infatti riscontrato un aumento dei casi di microcefalia tra i figli delle donne che sono state infettate dal virus Zika mentre erano incinte.

La microcefalia è una rara malformazione neurologica, che comporta lo sviluppo ridotto del volume del cervello e della circonferenza cranica. Diversi esperti ritengono che tra le due patologie potrebbe esserci un legame, ma sono necessarie ulteriori indagini per averne la conferma.

Il virus provoca disturbi simili a quelli di malattie infettive, come la dengue. Febbre, eruzioni cutanee, dolori articolari, congiuntiviti, dolori muscolari i più comuni. Questi sintomi si avvertono dai 3 ai 12 giorni dopo la puntura e in alcune persone non vengono neanche avvertiti.

Di solito si riscontrano semplici encefaliti, dolori alla testa che erroneamente spesso sono sottovalutati. Se vi trovate ad affrontare questi disturbi insieme che non scompaiono nel giro di una settimana e siete stati in sud America o a contatto con persone che sono ritornate da quei posti vi conviene fare i dovuti accertamenti per escludere il virus.

La diagnosi viene fatta attraverso il metodo diagnostico Prc, chiamato anche ‘reazione a catena della polimerasi.

Trattamento in caso di contagio

In caso di contagio da ‘virus zika’ il trattamento prevede assoluto riposo, seguire un’alimentazione sana e bere molti liquidi.

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Per quanto riguarda i farmaci vanno bene quelli di uso comune per combattere febbre e dolori. Se i sintomi peggiorano consultare sempre il medico e seguirne i consigli.

Prevenzione

Attualmente non sono disponibili vaccini contro la malattia. Le principali misure preventive consistono nella lotta alle zanzare.

A chi abita o si reca nei paesi tropicali si consiglia di utilizzare repellenti per insetti e barriere fisiche quali schermi, porte e finestre chiuse e vestirsi con abiti di colore chiaro che coprano le parti principali del corpo.

Gli esperti suggeriscono, poi, di prevenire l’arrivo delle zanzare facendo attenzione a svuotare fioriere perchè questo è terreno fertile per la proliferazione di zanzare.

Secondo il Ministero della Salute in Italia non siamo in pericolo. Per chi è stato in sud America nell’ultimo periodo ed è stato punto non si allarmi, magari ne può parlare tranquillamente con il medico. Per chi deve fare un viaggio, invece, basta coprirsi con abiti freschi e chiari ed usare repellenti anti-zanzare. Il contagio può accadere ma non contagiamoci di terrore.