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Come dimagrire con la dieta mediterranea

Valeria

La dieta mediterranea è finalmente tornata in auge, dopo anni di diete creative e poco efficaci sia dal punto di vista del mancato dimagrimento sia dal punto di vista di povertà nutritiva. La dieta mediterranea è stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio orale e immateriale dell’umanità per il suo effetto salutare e benefico sull’intero organismo.

Non solo è possibile dimagrire in modo rapido e duraturo ma anche mantenersi sani e giovani grazie all’apporto di fibre e tante vitamine. Secondo l”UNESCO la dieta mediterranea inoltre “promuove l’interazione sociale, il rispetto per il territorio, la biodiversità, la conservazione e lo sviluppo delle tradizioni”.

Ma in cosa consiste nello specifico la dieta mediterranea? Tutti quanti noi abbiamo visto, almeno una volta, la piramide alimentare che ci mostra nella sommità i cibi da evitare e nella parte bassa, più larga, i cibi che invece vanno consumati senza problemi e in larga misura.

Il problema è che la maggior parte di noi non segue affatto la dieta mediterrana. Non basta utilizzare gli ingredienti della dieta mediterranea, come olio d’oliva, pomodori e verdure, ma occorre rispettare la dieta quotidianamente e cercare di introdurre i cibi secondo le modalità e le quantità previste.

Via libera a cereali (pane, pasta, orzo, farro, riso, patate, polenta) che vanno consumati quotidianamente, con l’accortezza di preferire i cereali integrali per il loro apporto maggiore di fibre alimentari, in grado di migliorare la regolarità intestinale e soprattutto ad evitare l’accumulo di glicemia nel sangue.

Le verdure sono alla base della dieta mediterranea: occorre consumarne non meno di 3 porzioni, preferibilmente crude o cotte a vapore. Importantissima anche la frutta, per cui vengono consigliate almeno 2-3 porzioni al giorno e i legumi, la fonte proteica per eccellenza della dieta mediterranea, la cosidetta “carne dei poveri”.

Per quanto riguarda i condimenti, è preferibile utilizzare l’olio di oliva piuttosto che il burro. Il latte e i latticini possono essere consumati quotidianamente. E’ previsto un tetto massimo, inoltre, di 2 uova alla settimana.

La carne e il pesce vanno consumati con moderazione: la carne rossa al massimo una o due volte al mese, la carne bianca (pollo, tacchino) al massimo una volta alla settimana. Il pesce può avere un consumo più importante, anche quotidiano, se si ha l’accortezza di preferire il pesce magro.

Da eliminare sono i dolci, il burro, il fast food, le bevande zuccherate, e gli zuccheri aggiunti particolarmente presenti nei prodotti lavorati ed elaborati. Meglio puntare su prodotti naturali che arrivano alla nostra tavola senza aver subito notevoli modificazioni. Via libera dunque alla frutta e alla verdura, a tutto quello che solitamente troviamo sul perimetro più esterno del supermercato.

La frutta secca a fine pasto, in particolare noci e mandorle, aiutano ad aumentare il senso di sazietà e il livello di fibre alimentari nell’organismo, che aiutano a dimagrire e contrastare il picco glicemico.

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