Weight Watchers, la dieta migliore al mondo?

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Qual è la miglior dieta esistente al mondo? Quella che permette, con poca fatica, di perdere peso e soprattutto mantenere i risultati nel tempo? La domanda sembra banale, ma rispondere non è per niente facile, anche se, di recente, uno studio effettuato presso la Baruch University di New York ha cercato di individuare quale, tra le centinaia, forse migliaia di diete ideate in tutto il mondo, sia la più efficace.

Ebbene, secondo gli scienziati la dieta migliore è la Weight Watchers. Si tratta di un regime alimentare che, oltre a basarsi su un bilanciamento dell’alimentazione e attività fisica, prevede dei gruppi di supporto in cui le persone possano confrontarsi e sostenersi a vicenda.

Lo studio condotto dall’Università Statunitense ha confrontato tre diverse tipologie di diete (secondo gli scienziati, rappresentative delle principali diete): la Weight Watchers, una dieta ideata da un dietologo e un mix tra le prime due. Le diete sono state somministrate a circa 150 volontari divisi in tre gruppi. Dopo 11 mesi di sperimentazione, si è scoperto che i volontari che seguivano la Weight Watchers hanno perso mediamente 5.9 kg di peso, il risultato migliore paragonato a quello di chi seguiva la dieta ideata dal dietologo (5.4 kg) e quella mista (3.6 kg).

Anche dal punto di vista economico, chi seguiva la dieta Weight Watchers ha ottenuto indubbi vantaggi: il “costo” della dieta è infatti di appena 10 dollari a settimana, contro il costo medio di 35 euro degli altri due regimi alimentari.

Inoltre, il fatto di dover incontrare periodicamente i gruppi di supporto ha fatto sì che l’individuo sia costantemente motivato e stimolato a proseguire la dieta nonostante i momenti di sconforto.

Eppure, in Italia non si sente ancora tanto parlare di dieta Weight Watchers, un regime alimentare che nasce negli anni ’60, grazie all’americana Jean Nidetch che, per dimagrire, prese l’abitudine di riunirsi periodicamente con un gruppetto di amiche per scambiarsi supporto psicologico e consigli per fronteggiare nel migliore dei modi la fame. In seguito il metodo di Jean Nidetch fu formalizzato con il supporto di medici e nutrizionisti che decisero di evidenziare e sottolinare l’aspetto psicologico, il fattore più importante e sentito nello sviluppo della dieta: il senso di solidarietà ed emulazione spinge a continuare la dieta e sconfiggere la dipendenza da cibo, un po’ come accade nei gruppi di auto aiuto finalizzati a sconfiggere altri tipi di dipendenze ben più gravi. 

Al di là dell’aspetto psicologico, la dieta Weight Watchers mira ad un apporto giornaliero di 1200-1300 kcal. Va seguita per un minimo di tre settimane con precisione e scrupolo. Il consumo di calorie va costantemente monitorato (e questo è uno dei punti a sfavore, ovvero la necessità di dover continuamente, giornalmente, calcolare l’apporto calorico) e vengono seguiti alcuni escamotage per abbassare questo valore, per esempio si utilizza il dolcificante al posto dello zucchero, è vietato consumare pane lontano dai due pasti principali, si deve eliminare il grasso della carne prima di cuocerla e vanno limitati alcuni alimenti (uova, formaggio, burro, grassi di origine animale).