Come coccolare l’ORCHIDEA nel cambio di stagione?

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Tanto affascinante quanto esigente: l’orchidea è sicuramente una delle piante più famose e diffuse, immancabile nelle case di chi ama le piante e i fiori.

In Italia, la varietà più celebre è l’orchidea phalaenopsis, così chiamata per la somiglianza del fiore a una sinuosa falena. Di solito esile e con uno stelo floreale alto fino a 30 cm, questa pianta dona un tocco di classe a ogni ambiente.

Prendersene cura non è sempre semplice: le attenzioni da prestare a questa pianta devono essere frequenti. A volte, inoltre, le esigenze della pianta si fanno maggiori.

Un caso su tutti, durante il cambio di stagione: con il cambiamento delle temperature, da più calde a più fredde, l’orchidea può entrare in uno stato di sofferenza che, se non affrontato nel modo giusto, può esserle addirittura fatale.

Vediamo insieme come comportarci e coccolare l’orchidea in questo periodo particolare.

Dove metterla

Innanzitutto è importante capire dove tenere la nostra orchidea durante il cambio di stagione.

Questa pianta, di norma, va tenuta in casa. Durante i mesi caldi, però, non è sbagliato tenerla sul balcone o in giardino anche se mai alla luce diretta del sole.

Finché le temperature si mantengono abbastanza alte e non ci sono sbalzi di temperatura eccessivi tra il giorno e la notte, la pianta può essere tenuta all’esterno.

A partire da settembre, però, il clima deve essere costantemente monitorato e, quando la temperatura scende sotto i 21 °C, anche se per poche ore al giorno, è opportuno portare l’orchidea in casa.

Quanto concimare

Di norma, si dice che la concimazione dell’orchidea va fatta solo nei mesi estivi.

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In parte è vero. Questa pianta, in estate, ha bisogno di un quantitativo di energia superiore per mantenere la fioritura e resistere a un clima più caldo.

In realtà, però, fino al mese di settembre e prima di recidere lo stelo floreale, potete ancora concimare la pianta, anche se più sporadicamente.

Poi, sospendete totalmente le concimazioni per almeno 3 mesi. Riprendete pian piano a concimare in prossimità della fine dell’inverno.

Potatura

Nel periodo del cambio di stagione, l’orchidea phalaenopsis ha bisogno di una particolare potatura: lo stelo floreale va tagliato.

Lasciarlo, in realtà, non è un errore, ma farà sì che la pianta sprechi più energie per il suo mantenimento e le probabilità che rifiorisca dallo stesso stelo sono ridotte.

L’ideale è tagliarlo. In questo modo, dopo il suo periodo di riposo, la pianta produrrà un nuovo stelo floreale da cui, in primavera, si avrà una nuova fioritura.

Pulizia delle foglie

Dopo l’estate, quando avete tenuto l’orchidea all’esterno, le sue foglie possono aver attirato batteri e polvere.

Ecco perché è importante pulire le foglie. Potete farlo passandoci sopra un batuffolo di cotone imbevuto d’acqua.

Se volete essere più premurosi, utilizzate un composto a base di aceto bianco (un quarto) e acqua a temperatura ambiente (tre quarti).

Grazie alla sua efficacia pulente, l’aceto bianco renderà le foglie dell’orchidea lucide e verdissime, oltre a eliminare eventuali parassiti.

Quanto innaffiare

Durante il cambio di stagione, le innaffiature dell’orchidea devono essere gradualmente ridotte. Man mano che le temperature scendono, infatti, questa pianta ha bisogno sempre di meno acqua.

Questo, finché le innaffiature non diventino sporadiche o, addirittura, assenti. La cosa importante è controllare lo stato del terreno: la pianta va innaffiata solo quando il terriccio non risulta più umido, bensì secco e troppo compatto.

Ricordate, inoltre, di innaffiare per immersione: dovrete immergere l’intero vasetto in una bacinella o un lavandino con qualche cm di acqua e lasciarlo così per circa 30 minuti. In questo modo, la pianta assorbirà solo i liquidi di cui ha veramente bisogno.

Poi, rimuovete la pianta dall’acqua, fatela sgocciolare e rimettetela al suo posto.

Cura delle radici aeree

Le radici aeree della nostra orchidea sono abbastanza delicate.

Durante il cambio di stagione, possono andare incontro a momenti di maggior fragilità: possono inaridirsi o addirittura seccare.

In quest’ultimo caso, potete tagliarle con delle cesoie disinfettate.

Lasciare radici aeree ormai secche sulla pianta può aumentare il rischio che il marciume si estenda, con conseguenti malattie o altre problematiche della pianta.

N.B: prima di reciderle, bagnatele abbondantemente in modo da ammorbidirle.

Inoltre, dopo il taglio, spargete un po’ di cannella in polvere sulla parte tagliata: la cannella è un antibatterico naturale ed eviterà che si sviluppino infezioni.

Segreti da pollice verde

Prendersi cura delle proprie piante non sempre è facile come sembra. Scopriamo alcuni trucchi che possono darci una mano:

Da sempre sono appassionato di prodotti biologici, del loro utilizzo e di tutto quello che è benessere. Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".